La buona figliuola, Parma, Monti, 1757

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Boschetto delizioso.
 
 Il MARCHESE solo
 
 il Marchese
 
    Dove è Cecchina, oh ciel!
 Dove è fugita oimè!
 Ah che son io crudel!
 Ah m’ingannai da me!
 
480   Barbaro fato!
 Sorte spietata!
 Dove se’ andata?
 Dov’è il mio cuor?
 
 La cerco e non la trovo,
485non so dov’ella sia.
 Maladetta sia pur la gelosia.
 Il mio temperamento
 si scalda in sul momento.
 L’ho scacciata da me, pazzo furente,
490e poi dopo trovai ch’ella è innocente.
 Ma la ritroverò,
 sì la ricercherò per mari e monti;
 ai fiumi, ai colli, ai fonti
 di lei domanderò.
495Sì la ritroverò...
 
    Dov’è Cecchina oh ciel!
 Dov’è fugita oimè!
 
    Barbaro fato!
 Sorte spietata!
500Dove se’ andata?
 Dov’è il mio cor? (Parte)
 
 SCENA II
 
 Il cavaliere ARMIDORO e CECCHINA scortata da vari uomini armati
 
 il Cavaliere
 Amici, sia condotta
 alla città costei; sia consegnata
 al cavalier cui va diretto il foglio.
505Sciocca, ti pentirai del folle orgoglio. (Parte)
 
 SCENA III
 
 CECCHINA e i suddetti uomini armati
 
 Cecchina
 Dove mi conducete? (Gli armati mostrano di parlare piano con lei)
 
 SCENA IV
 
 MENGOTTO dal fondo della scena, poi alcuni cacciatori che passano ed i suddetti
 
 Mengotto
 Oh povera Cecchina!
 Di lei che vonno far? Pazzo briccone!
 Perché aver gelosia del mio padrone?
510Ah se sapessi almeno
 di liberarla il modo!
 Ecco qui i cacciatori. (Si vedono venire li cacciatori)
 Vi supplico, signori,
 se avete il cuor clemente,
515di man degl’assassini
 venite a liberar quell’innocente. (I cacciatori colle loro armi sorprendono i custodi di Cecchina ed essi fuggono inseguiti dai cacciatori medesimi e nel fuggire cade ad uno la spada di mano e l’abbandona)
 
 SCENA V
 
 CECCHINA, MENGOTTO, poi il MARCHESE
 
 Cecchina
 Ah povero Mengotto!
 Alfin mi ha liberata.
 E il padrone crudel mi ha abbandonata.
 Mengotto
520Obbligato, signori, avete fatto
 un’opra di giustizia e di pietà. (Verso la scena)
 Ah mia cara Cecchina, eccomi qua.
 Cecchina
 A te deggio la vita.
 Mengotto
                                     In ricompensa
 posso sperar amore?
 Cecchina
525Lasciami respirar. Mi manca il cuore.
 Mengotto
 Vieni alla mia capanna;
 là prenderai ristoro. (Prendendola per la mano)
 il Marchese
 Vieni meco, Cecchina. Ah mio tesoro. (Leva Cecchina di mano a Mengotto e la conduce seco correndo)
 
 SCENA VI
 
 MENGOTTO, poi TAGLIAFERRO
 
 Mengotto
 Ah povero Mengotto.
530Cosa soffrir mi tocca?
 Mi ha levato il boccon quasi di bocca.
 Dagli empi liberata
 fu per opera mia
 e il mio padron me la conduce via.
535Povero sfortunato!
 Sì mi voglio ammazzar. Son disperato.
 Con questa spada, ch’è di man caduta (Prende la spada)
 a un assassin vinto dal suo timore,
 vuo’ per disperazion passarmi il cuore.
 
540   Ah Cecchina... il tuo Mengotto...
 si ferisce... e per te more...
 Ma mi sento a dir dal core:
 «Poverino non lo far».
 
    Eh coraggio... s’ha d’andar.
545Sì mi voglio sbudellar.
 
 Tagliaferro
 
 Eh tar Taifle, che tu far? (Impedisce il colpo)
 
 Mengotto
 Caro signor soldato
 lasciatemi morir; son disperato.
 Tagliaferro
 Tu, canaglia, poltrone,
550foler disperazione
 spada per ti passar? Se fol morire
 calantome onorate
 alla gherra fenir, morir soldate.
 Mengotto
 Sì signor, alla guerra
555voglio venir con voi.
 Così, sorte assassina,
 mi leverò dal cuor la mia Cecchina.
 Tagliaferro
 Jo, Cecchina chi star?
 Mengotto
                                          Star una giovane
 che ho tanto, tanto amato.
 Tagliaferro
560E per donna talian star disperato?
 Tatesco niente importa
 per gherra, per onor perder la pelle.
 Ma no morir per queste pacatelle.
 Fenir, fenir con me.
 Mengotto
                                       Ma in cortesia,
565chi è vossignoria?
 Tagliaferro
                                    Star bon soldato,
 granatier che serfir mio colonello.
 Stato Italia altra folta e star fenuto
 attesso per cercar
 pichla ragazzina dove star.
 Mengotto
570Basta, se mi volete,
 verrò con voi.
 Tagliaferro
                            Sì sì, paesan, fenir,
 che alla gherra contenti
 star tutte sorte de difertimenti.
 
    Star violone, star violine,
575star strumenti in quantità,
 belle Fraile graziosine
 per ballare vissasà.
 
    Se nemigo star lontan
 trinch Vain Lanzman,
580quando in campo defe andar,
 sempre lustiche ti sta,
 salta, balla vissasà. (Partono tutti)
 
 SCENA VII
 
 Loggie terrene corrispondenti al giardino.
 
 La MARCHESA ed il cavaliere ARMIDORO
 
 la Marchesa
 Dunque, per quel ch’io sento
 se n’è ita l’indegna.
 il Cavaliere
                                      Sì è passata
585a viver ritirata alla città
 e il marchese mai più non la vedrà.
 la Marchesa
 Ora vivrete quieto.
 il Cavaliere
                                      Sì mia cara,
 or contento son io.
 la Marchesa
 Ma contento però non è il cuor mio.
 il Cavaliere
590Perché?
 la Marchesa
                  Perché pavento
 debole il vostro amor. Giusta ragione
 vi sdegnava lo so con il germano;
 ma un amante, uno sposo
 tenero ed amoroso
595no non avea per questo
 di lasciarmi, crudel, giusto pretesto.
 il Cavaliere
 Nol dissi ancor né di lasciarvi in seno
 nutria il pensier.
 la Marchesa
                                  Lo minaciaste almeno.
 il Cavaliere
 Ah che distante è troppo
600l’opera dal pensier, v’amo, v’adoro
 e so che nel mio petto
 potria l’amor ch’io sento
 vincer ogni passione a mio dispetto.
 
    Cara s’è ver ch’io v’ami
605la mia costanza il dica,
 sorte crudel nemica
 no non mi cambia il cor.
 
    Se di piacervi io brami,
 se l’idol mio voi siete,
610prove sincere avrete.
 Ve ne offerisco ancor! (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 La MARCHESA, poi SANDRINA e PAOLUCCIA
 
 la Marchesa
 Fuor di ragion non parla;
 lo comprendo, lo so ma vuo’ ch’ei sappia
 ch’io voglio essere amata
615senz’alcuna riserva e rispettata.
 Sandrina
 Chi l’avesse mai detto! (Piano a Paoluccia)
 Paoluccia
                                             Io non so come
 una nuova recarle
 che le sarà importuna. (Piano a Sandrina)
 Sandrina
 Glielo possiamo dire un po’ per una. (Piano a Paoluccia)
 la Marchesa
620Che parlate fra voi?
 Paoluccia
                                       Dirò, signora...
 Lo saprà che Cecchina...
 la Marchesa
                                              È già partita.
 Questo lo so.
 Paoluccia
                          Ma poi...
 Ella deve saper... Ditelo voi. (A Sandrina)
 la Marchesa
 Vi è qualche novità? (A Sandrina)
 Sandrina
                                         Dirò signora.
625Sappia che presto presto...
 Ho principiato a dir; voi dite il resto. (A Paoluccia)
 la Marchesa
 Spicciatevi una volta.
 Sandrina
                                          Ha da sapere...
 Paoluccia
 Che indietro ritornata...
 Sandrina
 È in una stanza...
 Paoluccia
                                  Dal padron serrata.
 la Marchesa
630Come! Chi è che m’inganna?
 Il cavaliere?... Ovvero
 un vil german colle violenze sue?
 Paoluccia
 Dubito che vi burlin tutti due.
 la Marchesa
 Va’ tu dal cavalier. Digli che tosto
635a me sen rieda. (A Paoluccia) E tu va’ dal marchese,
 digli placidamente
 che parlargli desio. (A Sandrina)
 Sandrina
 Vado, signora sì. (Incaminandosi)
 Paoluccia
                                  Vado ancor io. (Incaminandosi)
 la Marchesa
 Aspettate.
 Sandrina
                      Son qui.
 Paoluccia
                                        Dica, signora.
 la Marchesa
640Quel che ho da dir non ho pensato ancora.
 Paoluccia
 Prima si pensa ben.
 Sandrina
                                       Poi si destina.
 la Marchesa
 Voglio prima saper che fa Cecchina.
 Sandrina
 Vado. (In atto di partire)
 Paoluccia
               Glielo dirò. (In atto di partire)
 la Marchesa
                                      Presto. Badate
 che fa colei; andate
645dal cavalier, tosto da mio fratello.
 Paoluccia
 Una cosa alla volta. (Parte, indi ritorna al suo tempo)
 Sandrina
                                      Andiam bel bello. (Parte, indi ritorna al suo tempo)
 la Marchesa
 Non so quel che mi faccia.
 Non so quel che mi dica,
 tu mi fai delirar, sorte nemica.
 Paoluccia
 
650   Per il bucco della chiave (Ritornando)
 ho veduto la ragazza
 che pareva mezza pazza
 da sé sola tarroccar. (Parte)
 
 Sandrina
 
    Ho veduto dalla porta (Ritornando)
655la Cecchina giardiniera
 che passeggia e si dispera,
 ch’è vicina a delirar. (Parte)
 
 Paoluccia
 
    Ho veduto che il padrone (Ritornando)
 si avvicina a quella stanza.
660E mi par secondo usanza
 che la voglia consolar. (Parte)
 
 Sandrina
 
    Il padrone vuol aprire. (Ritornando)
 Vuol parlar colla fanciulla
 ma non voglio dirgli nulla,
665non mi voglio far gridar.
 
 Paoluccia
 
    La Cecchina è uscita fuori. (Ritornando)
 
 Sandrina
 
 Parleran de’ loro amori.
 
 a due
 
 O signora ve lo dico.
 Io per ora non m’intrico.
670Non ci voglio più tornar. (Partono da un altro lato)
 
 SCENA IX
 
 La MARCHESA sola
 
 la Marchesa
 Che risolvo, che fo? Se vado io stessa
 mi cimento, lo vedo, a un rio periglio.
 Penserò; prenderò miglior consiglio.
 Il cavaliere almeno
675venisse a consolarmi.
 Ragion d’abbandonarmi
 non può avere perciò; s’ei meco fosse
 sì barbaro e crudele
 non avria qual si vanta un cuor fedele.
 
680   No, non consiste amore
 in adorar l’amante
 nelle felicità.
 
    Ma sta la fedeltà
 nell’essere costante
685fra le sventure ancor.
 
    Deh vieni, il rio timor
 che mi tormenta il seno
 almeno a consolar. (Parte)
 
 SCENA X
 
 CECCHINA ed il MARCHESE
 
 Cecchina
 Voglio andare, signor. (Quasi fugendo)
 il Marchese
                                            Dove?
 Cecchina
                                                           A gettarmi
690a’ piè della padrona,
 a chiederle perdono,
 se degli sdegni suoi la causa io sono.
 il Marchese
 No, non andar; colei
 è una donna furente
695e colla tua bontà non farai niente.
 Cecchina
 Pazienza, proverò
 e se vuole ch’io parta, io partirò.
 Finalmente io son serva; ella è padrona.
 il Marchese
 Cara Cecchina mia, tu sei pur buona.
 Cecchina
700Non è ver; son cattiva.
 Se buona fossi stata
 non averei nel core
 dato ricetto a un insolente amore.
 il Marchese
 Come! Insolente chiami
705quell’amor che hai per me?
 Cecchina
 Sì signor, così è.
 Una povera serva
 che abbia un po’ di ragione
 non si dee innamorar del suo padrone.
710Ma io, povera matta,
 ma io senza pensar... Basta, l’ho fatta.
 il Marchese
 Tutto quel che facesti hai fatto bene.
 Pentirti non conviene.
 Anzi dell’amor tuo voglio premiarti;
715e a dispetto di tutti io vuo’ sposarti.
 Cecchina
 Sposarmi? (Dolcemente)
 il Marchese
                        Sì carina.
 Cecchina
 Degna non ne son io. Son poverina.
 il Marchese
 Orsù, ti opponi invano.
 Presto, dammi la mano. (Vuol prenderla)
 Cecchina
                                               Oh signor no. (S’allontana)
 il Marchese
720Eh che ti arriverò. (La seguita)
 Cecchina
                                     Dove m’ascondo? (Va schermendosi per la stanza)
 il Marchese
 Dietro ti correrei per tutto il mondo. (La prende)
 Cecchina
 Via, lasciatemi stare. (Si scuote)
 il Marchese
 Sta’ zitta, non gridare. (La tien salda)
 Cecchina
                                            Via di qua,
 un po’ più di rispetto e di onestà. (Si scioglie)
 
725   Alla larga, alla larga, signore,
 io non vuo’ che nessuno mi tocchi.
 Ah purtroppo, purtroppo quegli occhi
 mi hanno fatto una piaga nel cor.
 
    Ahi misera me!
730Amor mi ferì.
 Rimedio non c’è.
 Vi basti così. (Il marchese si accosta)
 
    No, vi dico, non vuo’ che l’affetto
 tradisca il rispetto
735che vuol l’onestà.
 Cessate... Lasciate...
 Così non si fa. (Parte)
 
 SCENA Xl
 
 Il MARCHESE, poi TAGLIAFERRO
 
 il Marchese
 Ah costei mi ha incantato
 e son più che non era innamorato;
740certo, quand’io ci penso,
 sposar femmina vil non mi conviene
 ma è sì bella e gentil!... Ma le vuo’ bene.
 Tagliaferro
 Chi star casa?
 il Marchese
                             Signor.
 Tagliaferro
                                             Chi star padrone?
 il Marchese
 Son io per obbedirla.
 Tagliaferro
745Ie fol parlar.
 il Marchese
                          Son qui, sono a sentirla.
 Tagliaferro
 Star fostra signoria
 dalla casa patron?
 il Marchese
                                    La casa è mia.
 Tagliaferro
 Star molto che patron?
 il Marchese
                                            Degli anni assai;
 da mio padre, signor, l’ereditai.
 Tagliaferro
750Ie recordar, mi stato
 in fostro marchesato
 quando per gherra star Tateschi Italia.
 Qua reccordar che piccola figliola
 per marcia afer perduta
755e mai più picchlina afer veduta.
 il Marchese
 Una figlia perdeste?
 Tagliaferro
                                        Jo main Her.
 Figlia de mio patrone
 qua restata con madre;
 star fenuto nemico e so picchetto
760batter de nostra marcia... come dir?
 retroguardia. E paura
 fatto madre morir; persa creatura.
 il Marchese
 Quanti anni saran? (Con agitazione)
 Tagliaferro
                                       Star finti e più.
 il Marchese
 Ah ditemi monsieur...
 Tagliaferro
765Ie monsieur? Star tatesco e non monsieur.
 A tatesco dir Her; non dir mai più
 a tatesco monsieur.
 il Marchese
                                      Ditemi Herr,
 la perduta figliuola avea nel seno
 macchia di color blo?
 Tagliaferro
770Macchia de Vain jo.
 il Marchese
 Cecchina fortunata!
 La fanciulla, signor, si è ritrovata.
 Tagliaferro
 Oh main Ssozz! Dove star?
 il Marchese
                                                   In casa mia.
 Tagliaferro
 Bas ist?
 il Marchese
                  È qui con me.
 Tagliaferro
775Mariandel dof’è!
 il Marchese
 Ah venite, signor. Voi la vedrete.
 Non so dove mi sia. Tutto saprete.
 Seguitemi monsieur. (S’incamina)
 Tagliaferro
 Ah tar Taifle, main Her. Nix dir monsieur.
 il Marchese
780Ma di grazia, signore, (Torna indietro)
 il padre della figlia
 si può saper chi sia?
 Tagliaferro
 Star colonello de caffaleria.
 il Marchese
 Oh me felice! Andiamo. (S’incamina, poi torna indietro)
785Dite, il vostro padrone
 è cavalier?
 Tagliaferro
                       Tar Taifle! Star barone.
 il Marchese
 Ah venite con me.
 Tagliaferro
                                    Sì, fol fenir. (S’incamina, poi lo tira indietro)
 Calantome sentir.
 Aver bon trinch Vain?
 il Marchese
                                           Sì venite.
 Tagliaferro
790Subite fol venir. (Come sopra)
 Calantome sentir.
 Mariandel star bella?
 il Marchese
                                          Mariandel
 è il nome vero della figlia?
 Tagliaferro
                                                   Jo.
 il Marchese
 Allor che il padre mio
795la raccolse bambina
 fu chiamata Cecchina.
 Mi chiedete s’è bella? Io vi rispondo
 che più bella di lei non vidi al mondo.
 Tagliaferro
 Ah star furbo talian!
 il Marchese
                                        Dirovvi poi,
800dirovvi un mio pensier.
 Tagliaferro
 Ah star furbo talian, main libre Her!
 il Marchese
 
    Vederete una figliuola
 che diletta, che consola.
 I suoi occhi son due stelle,
805quel visin due rose belle,
 non si può bramar di più.
 
    Ah venir, venir, monsieur.
 No, main Her, non v’adirate,
 quella spada non toccate,
810amicizia voler far,
 trinche Vaine allegri star. (Partono)
 
 SCENA XII
 
 Recinto di pergolati e piante fruttifere con veduta della parte posteriore del palazzo, da cui si discende per scalinate.
 
 CECCHINA sola
 
 Cecchina
 Almen fra queste piante
 avrò un po’ di riposo. Ah son sì stanca
 di sofferir gl’insulti
815della nemica sorte
 che son costretta a desiar la morte.
 Pria di morire almeno,
 povera sfortunata,
 si potesse saper da chi son nata.
820Parmi che soffrirei
 ogni pena con pace, ogni dolore,
 se abbracciar mi potesse il genitore.
 Ma vano è il sospirar, vano, infelice
 è il desio che m’ingombra,
825vuo’ sedere a quest’ombra. Almen venisse
 a ristorar quest’alma
 di sonno lusinghier la dolce calma. (Siede)
 
    Vieni il mio seno
 di duol ripieno
830dolce riposo
 a consolar. (S’addormenta)
 
 SCENA XIII
 
 Il MARCHESE e TAGLIAFERRO dall’alto delle scale osservano CECCHINA che dorme e scendono
 
 il Marchese
 Ecco dorme Cecchina. (A Tagliaferro)
 Tagliaferro
 Pofra pichlina. (Osservandola)
 il Marchese
                               Già sapete
 tutto quel che ha passato,
835ogni travaglio suo già vi ho narrato.
 Lasciamola dormire.
 Tagliaferro
                                         Jo main Ssozz! (Amorosamente verso Cecchina)
 il Marchese
 Quand’ella si risvegli
 tutto da me saprà. Voglio al fattore
 parlar intanto, perché pronto e lesto
840sia per le nozze mie. Ritorno presto,
 senza di me, vi prego
 non le parlar. Voglio essere presente
 alla sorpresa sua. Ritornerò.
 Mi raccomando.
 Tagliaferro
                                 Jo!
 il Marchese
845Giubbilo di contento. Addio, monsieur.
 Tagliaferro
 Tu pist ai Nor. (In collera)
 il Marchese
                               Non lo dirò mai più. (Parte da un lato della scena)
 
 SCENA XIV
 
 TAGLIAFERRO, CECCHINA che dorme
 
 Tagliaferro
 Quanto star consolato
 mio padron colonello
 che Mariandel troffato.
 Cecchina
 
850   Padre mio, dove sei tu?
 Vieni a me... (Sognando)
 
 Tagliaferro
 Mariandel mi chiama?
 Star dorme ancora. Sì, dormir pichlina.
 Cecchina
 
    Al mio sen... (Dormendo apre le braccia)
 
 Tagliaferro
855Ti voler... Jo venir... Star pur bellina. (S’accosta)
 
 SCENA XV
 
 PAOLUCCIA e SANDRINA sull’alto delle scale osservano CECCHINA e TAGLIAFERRO, poi il MARCHESE
 
 Cecchina
 
    Il mio cor... puoi consolar... (Dormendo)
 
 Tagliaferro
 Oh povero tatesco, mi sentir...
 Puh! Non saver mi dir. (Paoluccia e Sandrina si accennano fra di loro di aver veduto e scendono)
 Cecchina
 
    Caro padre, per pietà. (Dormendo)
 
 Tagliaferro
860Poferina, dormir, cercar papà.
 Sandrina
 Bravo signor soldato!
 Paoluccia
 Qui come siete entrato?
 Cecchina
                                              Ahi dove sono? (Si desta)
 Tagliaferro
 Femmine che voler?
 Paoluccia
                                        Gli piace il buono. (A Sandrina)
 Cecchina
 Questo signor chi è? Come si appella? (A Sandrina)
 Sandrina
865Povera sfacciatella
 è da te sconosciuto?
 Paoluccia
 Eh non serve mentire. Abbiam veduto.
 Cecchina
 Non intendo che dite.
 Paoluccia
 O brava in fede mia!
 Sandrina
870Così vossignoria
 bel bello in questo loco
 colla ragazza si diverte un poco. (A Tagliaferro)
 Tagliaferro
 Femmine cosa entrar?
 Cecchina
                                            Io non so niente.
 Sandrina
 Eh abbiam veduto.
 Paoluccia
                                      Povera innocente!
 Sandrina, Paoluccia a due
 
875   Sì signora di lassù
 si è veduto che quaggiù
 col soldato fortunato
 si badava a divertir.
 
 Cecchina
 
    Sventurata, io mi sognai...
880Cosa dite? Come mai?
 Ah mi fate tramortir!
 
 Tagliaferro
 
    Questa giovene star mia
 e foialtre passa fia.
 Star patron de qua fenir.
 
 Cecchina
 
885   Ma chi siete? (A Tagliaferro)
 
 Tagliaferro
 
                                Star soldato...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
 È un amante.
 
 Tagliaferro
 
                            Star mandato...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
 Si è veduto.
 
 Tagliaferro
 
                         Lasciar dir.
 
    Colonello...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                          Non lo credo.
 
 Tagliaferro
 
 Mi mandato...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                             Non è vero.
 
 Tagliaferro
 
890Per trofar...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                        Non sa che dir.
 
 Tagliaferro
 
 Maledette lasciar dir.
 
 Cecchina
 
    Io non so...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                          Sappiamo noi.
 
 Cecchina
 
 Io dormia...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                         Celar non puoi.
 
 Cecchina
 
 Non so niente.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                              A che mentir?
 
 Tagliaferro
 
895Maledette lasciar dir.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Oh che ardita! Che briccone!
 Il padrone lo saprà.
 
 Cecchina, Tagliaferro a due
 
    Non paventa l’innocenza,
 l’insolenza finirà.
 
 il Marchese
 
900   Ah Cecchina è risvegliata,
 sarà tutta consolata,
 più timor non averà.
 
 Cecchina
 
    Ah signor...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                           La sfacciatella...
 
 Tagliaferro
 
 Ie star qui.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                        Colla sua bella...
 
 Cecchina
 
905Non so niente...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                                È innamorata...
 
 Tagliaferro
 
 Poferina!...
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                        Era abbracciata...
 
 Cecchina, Tagliaferro a due
 
 Non è vero.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
                        Signorsì
 e l’amico è questo qui.
 
 il Marchese
 
    Abbracciata? (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
                               Sì signore.
 
 il Marchese
 
910Coll’amico? (A Paoluccia)
 
 Paoluccia
 
                          Ella è così.
 
 il Marchese
 
    Coll’amico? (A Sandrina)
 
 Sandrina
 
                             Castigatela.
 
 il Marchese
 
 Abbracciata? (A Paoluccia)
 
 Paoluccia
 
                            Via cacciatela. (Il marchese resta sospeso)
 
 Cecchina, Tagliaferro, Sandrina, Paoluccia a quattro
 
 Cosa pensa? Che dirà?
 
 il Marchese
 
    Donne mie non me n’importa,
915il soldato so chi è
 e se non importa a me
 non vi avete da scaldar. (A Sandrina e Paoluccia)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Bravo, bravo.
 
 Tagliaferro
 
                               Viva, viva.
 
 Cecchina
 
 Il soldato vada via. (Al marchese)
 
 il Marchese
 
920Anzi voglio che ci stia
 e di qua non ha d’andar. (A Cecchina)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Buon pro faccia padron mio. (Al marchese)
 Buon pro faccia al granatier. (A Tagliaferro)
 
 il Marchese, Tagliaferro a due
 
    Insolenti, temerarie.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
925Questa qui la vuo’ goder.
 
 il Marchese
 
    Mano a me. (Prende la mano a Cecchina)
 
 Cecchina
 
                             Signor no.
 
 il Marchese
 
 Io comando e così vuo’. (Tagliaferro prende la mano a Cecchina)
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Bravo, bravo, dividete... (Al marchese)
 
 il Marchese, Tagliaferro a due
 
 Via tacete disgraziate,
930rispettate questa qui.
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
 Bravo, bravo, signorsì.
 
 il Marchese, Tagliaferro a due
 
    Consolata, fortunata
 la Cecchina goderà.
 
 Sandrina, Paoluccia, Cecchina a tre
 
    Oh che rabbia ch’ho nel petto.
935Che dispetto che mi fa! (Il marchese e Tagliaferro conducono via Cecchina)
 
 Fine dell’atto secondo